Struttura organizzativa e piano dei conti

3.4.           STRUTTURA ORGANIZZATIVA

3.4.1.       Centri di Gestione

L’art. 3 del Regolamento AFC recita: «L’Ateneo è il Centro di Gestione o di Responsabilità nel quale affluiscono e si consolidano tutte le attività svolte all’interno della sua organizzazione, il cui assetto complessivo deve essere sempre funzionale con quanto delineato dallo schema del Bilancio unico.

I Centri di Gestione sono unità organizzative che utilizzano le risorse messe a loro disposizione e rispondono della corretta gestione di queste e del raggiungimento degli obiettivi programmati.

I Centri di Gestione sono:

  • Centri dotati di autonomia gestionale e amministrativa;
  • Strutture dirigenziali.

Il Consiglio di amministrazione può istituire ulteriori Centri dotati di autonomia gestionale e amministrativa per periodi definiti con riferimento a particolari strutture o iniziative aventi carattere pluriennale.

I Centri dotati di autonomia gestionale e amministrativa e le Strutture dirigenziali sono strutturati in Centri di Costo. Progetti specifici, che individuano iniziative temporalmente definite con obiettivi, risorse finanziare, strumentali e umane assegnate, possono essere riferibili direttamente a Centri di Gestione o a Centri di Costo».

3.4.2.      Centri dotati di autonomia gestionale e amministrativa

L’art. 4 del Regolamento AFC recita: «Le funzioni che attengono ai Centri dotati di autonomia gestionale e amministrativa, in merito allo svolgimento dei processi contabili, sono:

  • proposta di budget economico e budget degli investimenti sulla base delle linee di indirizzo formulate dagli organi accademici, dei criteri e dei vincoli, per la programmazione annuale e pluriennale, nel rispetto degli equilibri di Bilancio di breve, medio e lungo periodo;
  • collaborazione ai processi di gestione, revisione della previsione e consuntivazione;
  • autonomia negoziale e responsabilità del ciclo attivo riferito a tali centri;
  • autonomia del ciclo passivo riferito a tali centri ed esercizio dei poteri di spesa nei limiti delle disponibilità di budget e tenuta delle scritture contabili economico-patrimoniali, finanziarie e di analisi di gestione per la parte di competenza, nonché acquisizione delle entrate di competenza;
  • autonomia per le variazioni di budget riferite all’ambito di autonomia negoziale e di spesa, con esclusione delle risorse assegnate con vincolo di destinazione;
  • monitorare l’andamento complessivo della gestione economica, finanziaria e patrimoniale, con assunzione delle relative disponibilità».

3.4.3.      Strutture dirigenziali

L’art. 5 del Regolamento AFC recita: «Le funzioni che attengono alle Strutture dirigenziali, in merito allo svolgimento dei processi contabili, sono:

  • proposta di budget economico e budget degli investimenti, di concerto con il Direttore Generale, sulla base delle linee di indirizzo, dei criteri e dei vincoli, per la programmazione annuale e pluriennale, nel rispetto degli equilibri di Bilancio di breve, medio e lungo periodo;
  • collaborazione ai processi di gestione, revisione della previsione e consuntivazione;
  • esercizio dei poteri di spesa e di quelli di acquisizione delle entrate, ove delegati dal Direttore Generale;
  • monitorare l’andamento complessivo della gestione economica, finanziaria e patrimoniale, con assunzione delle relative disponibilità».

3.4.4.      Organigramma

L’organigramma dell’Ateneo è riportato all’Allegato 1 al presente Manuale.

3.4.5.       Livelli di autorizzazione per l’uso del sistema contabile

I livelli predefiniti di autorizzazione all’uso e consultazione del sistema contabile collegati alle posizioni di responsabilità dei dipendenti sono indicati nell’Allegato 2 al presente Manuale.

Le autorizzazioni possono essere concesse soltanto a dipendenti dell’Ateneo.

3.5.          PIANO DEI CONTI

3.5.1.      Piano dei conti di contabilità economico-patrimoniale

L’art. 10 del Regolamento AFC definisce il PdC del sistema di contabilità economico-patrimoniale come lo strumento fondamentale per soddisfare le esigenze informative e conoscitive dell’Ateneo; il PdC rappresenta l’insieme dei conti contabili utilizzati ai fini delle rilevazioni in partita doppia. Esso rappresenta l’insieme delle unità elementari di rilevazione che, opportunamente riclassificate, alimentano gli schemi di bilancio (SP e CE).

Il PdC di contabilità economico patrimoniale è definito in relazione alla natura delle operazioni di acquisizione e impiego delle risorse; questo è redatto in coerenza con il PdC di contabilità analitica, la cui struttura è coerente con le esigenze di rilevazione dei fatti gestionali, con particolare riferimento alla produzione delle attività e all’assorbimento delle risorse.

L’articolazione adottata è quella indicata dagli schemi allegati al DI del 14 gennaio 2014, n. 19 come modificato DI del 8 giugno 2017, n. 394; il PdC è strutturato su quattro livelli:

  • Macroclasse: identifica l’appartenenza del conto al sistema dei costi/ricavi (CE) o al sistema dei crediti/debiti (SP); si riportano, a puro fine esemplificativo, alcune macroclassi:
    • Proventi operativi;
    • Immobilizzazioni;
    • Attivo circolante;
    • Imposte sul reddito d’esercizio correnti, differite e anticipate.
  • Classe: qualifica l’appartenenza del conto ad ogni sottoinsieme dei costi/ricavi (CE) o dei crediti/debiti (SP); si riportano, a puro fine esemplificativo, alcune classi:
    • Proventi propri;
    • Costi del personale;
    • Immobilizzazioni finanziarie;
    • Patrimonio vincolato.
  • Conto Sintetico: riepiloga in sottoclassi i conti appartenenti alla classe di origine; si riportano, a puro fine esemplificativo, i conti sintetici relativi alla classe “Proventi propri”:
    • Proventi per la didattica;
    • Proventi da Ricerche commissionate e trasferimento tecnologico;
    • Proventi da Ricerche con finanziamenti
  • Conto Intermedio: sintetizza la natura dei conti operativi sottostanti; si riportano, a puro fine esemplificativo, i conti intermedi relativi alla classe “Proventi propri” e al conto sintetico “Proventi per la didattica”:
    • Proventi propri per la didattica – Corsi di laurea;
    • Proventi propri per la didattica – Altri corsi e contributi diversi
  • Conto operativo: sono i conti contabili effettivamente utilizzati per le rilevazioni elementari; si riportano, a puro fine esemplificativo, i conti operativi relativi alla classe “Proventi propri”, conto sintetico “Proventi per la didattica” e al conto intermedio “Proventi propri per la didattica – Altri corsi e contributi diversi”:
    • Tasse e contributi di iscrizione alle scuole di specializzazione;
    • Tasse e contributi di iscrizione ai corsi di perfezionamento e master;
    • Tasse e contributi di iscrizione ai corsi di formazione;
    • Contributi di iscrizione e frequenza ai corsi di dottorato di ricerca;
    • Contributi diversi;
    • Tirocini formativi attivi;
    • Contributi per esami di Stato;
    • Test di pre-immatricolazione.

L’Allegato 3 al presente Manuale riporta il PdC di contabilità economico-patrimoniale con indicazione della relativa classificazione in Macroclassi, Classi, Conti Sintetici, Conti Intermedi e Conti Operativi.

3.5.2.      Piano dei conti di contabilità analitica

Il PdC di contabilità analitica adottato dall’Ateneo è coincidente con il PdC di contabilità economico patrimoniale. A fronte della variazione dell’impostazione del sistema contabile, ad esempio attraverso l’adozione di un sistema unico indiviso, si può generare la necessità di rivedere il contenuto di dettaglio del PdC di contabilità analitica.

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